lunedì 14 aprile 2008

METAPROGRAMMI e motivazione

Se vogliamo motivare gli altri in maniera efficace dobbiamo capire che cosa rende una persona entusiasta o demotivata, allo scopo di poterla incoraggiare a mettere in atto o evitare un certo comportamento.
Tutti noi abbiamo una serie di modi di pensare (modi predefiniti o "preprogrammati" di vedere le cose e di reagire agli eventi circostanti) che spesso utilizziamo
per ottimizzare le nostre interazioni con l'ambiente circostante.
Nella PNL questi filtri (dell'attenzione) vengono definiti METAPROGRAMMI.
Quando riusciamo a capire quali sono i metaprogrammi di una persona possiamo migliorare
la nostra comunicazione.
I metaprogrammi funzionano meglio quando ci rapportiamo alle persone così come sono, e non come pensiamo che dovrebbero essere.
I principali sono i seguenti:

1) DENTRO IL TEMPO/FUORI DAL TEMPO

2) MONOCRONICO/POLICRONICO: in qualsiasi azienda, per assegnare ruoli è essenziale sapere quali individui sono più orientati ai compiti e quali più orientati alle persone.
Una persona in modalità monocronica (particolarmente adatta per ruoli orientati a un compito) prende il tempo molto sul serio, preferisce fare le cose una alla volta e senza interruzioni e tende a essere poco flessibile.
I policronici, al contrario, preferiscono svolgere più compiti contemporaneamente, amano le interruzioni e le distrazioni e ritengono gli orari degli appuntamenti linee guida indicative.
Pertanto sono "orientati alle persone" (più adatti a ruoli nel settore delle pubbliche relazioni).

3) VERSO/IN ALLONTANAMENTO DA (o VERSO/LONTANO DA, verso/via da):
Le persone con il metaprogramma "verso" agiscono perchè vogliono lavorare VERSO il risultato
che perseguono (per avvicinarsi ad esso). Pensano in termini positivi, identificando con precisione
QUELLO CHE VOGLIONO OTTENERE.
Viceversa le persone "lontano da" lavorano per allontanarsi da una conseguenza negativa (o spiacevole): pensano in termini negativi, con l'attenzione saldamente focalizzata su quello che
NON VOGLIONO (hanno più chiaro ciò che stanno cercando di EVITARE).

4) PROATTIVO/REATTIVO: i proattivi esercitano azioni intense per modificare le circostanze, mentre i reattivi si limitano a reagire agli stimoli esterni.

5) INTERNO/ESTERNO (il filtro della "cornice di riferimento"):
riguarda il modo in cui le persone formulano giudizi sulle proprie azioni. Alla domanda "Come fai a sapere quando hai eseguito bene un certo compito?", gli individui con RIFERIMENTO ESTERNO si basano sulle reazioni delle altre persone, mentre quelli con RIFERIMENTO INTERNO sono veramente interessate solo alle proprie opinioni personali.


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